Il più mite navigatore

Il più mite navigatore
Edoardo Giammarughi, il più mite navigatore


…ch’io non sia
senza voci e figure
nella memoria un giorno.

Sono le parole di questa poesia ad esprimere per me, le ragioni più profonde della scelta di raccogliere e pubblicare una parte significativa degli articoli scritti da Edoardo Giammarughi durante il suo lungo impegno nella redazione del quotidiano il manifesto. Abbiamo voluto conferire, così, contorni più definiti al ricordo di lui, dare leggibilità alle sue idee, alla sua umanità, ricordare il suo lavoro di giornalista impegnato e attraverso questo far conoscere, al di là delle persone che lo hanno frequentato, alcuni tratti della sua personalità, una ricchezza da sottrarre all’oblìo. E’ attraverso questa scelta di suoi articoli, in cui siamo stati parzialmente limitati da esigenze di spazio, che speriamo di valorizzare quella socialità e quell’amichevole incontrarsi, conoscersi, che era un po’ il suo stile di vita. Questo libro è stato possibile grazie all’impegno e all’affetto di molti suoi amici e ad essi va il nostro ringraziamento.

(Dall’ Introduzione di Stefano Prosperi)

 

 

“La guerra in Bosnia è cominciata quando le maggioranze delle tre ‘nazioni’ prevalenti hanno deciso di affidare i loro destini politici ai rispettivi partiti nazionalisti; e l’obiettivo, comune, di questi era uno solo: rompere con il ‘medioevale ‘sistema paritetico, che attribuiva a ciascuna ‘etnia’ lo status di popolo ‘costitutivo’, e sostituirlo con un più ‘moderno’ sistema statuale con maggioranze e minoranze. Essere finalmente maggioranza, sia pure in un pezzetto di terra (a questo è funzionale la pulizia etnica violenta o surrettizia che sia): per questo si è combattuto e per questo si combatte ora, per questo si sognano unioni salvifiche con la ‘madre patria’.”

Edoardo Giammarughi (1950 – 1998) Prima di dedicarsi al giornalismo, lavoro che ha fatto con entusiasmo per più di dieci anni prima come redattore della rivista Il Passaggio poi nel quotidiano il manifesto, Edoardo era passato per i lavori più diversi. Dopo il diploma, uno dei tanti ragazzi che negli anni ’70 partecipava alla moltitudine di giovani disoccupati, Edoardo si era scelto quei lavori che, come il restauro o la falegnameria, più soddisfacevano le sue aspirazioni creative e artistiche. Contemporaneamente egli non fece mai mancare il suo contributo appassionato ai più diversi movimenti politico-sociali, da quelli relativi alla condizione giovanile, a quelli relativi alla condizione abitativa nei quartieri popolari, fino alla difesa dei diritti dei lavoratori italiani all’estero. Edoardo infine ha partecipato con solidarietà e amicizia alla storia politica e umana del Circolo Culturale Montesacro di Roma.

 

 


Introduzione al libro

Il libro è edito dal Circolo Culturale Montesacro – Corso Sempione, 27 – Roma

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