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La rivolta dei Boxer, o Guerra dei Boxer, fu una ribellione sollevata dai
membri della Società di giustizia e concordia cinese contro l'influenza
straniera in aree come la politica, la religione e la tecnologia.
Le campagne presero inizio dal novembre del 1899 fino al 7 settembre
1901. I membri della "Società dei Pugni Giusti e Armoniosi" erano
chiamati semplicemente "Boxers" dagli occidentali, per via della loro
pratica di arti marziali. La rivolta iniziò nel Nord della Cina come
movimento contadino, anti-imperialista e antistraniero.
Gli attacchi erano rivolti verso gli stranieri che stavano costruendo
le ferrovie e verso i cristiani, considerati responsabili della
dominazione straniera in Cina. Durante la rivolta molte migliaia
di cinesi cristiani furono uccisi. Nel giugno del 1900, i Boxers invasero
Pechino e uccisero 230 stranieri, tra cui molti diplomatici, come
il ministro tedesco, barone von Kettler. Il kaiser Guglielmo II
pronunciò un esplicito invito a radere al suolo Pechino .

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